lunedì 26 ottobre 2009

IL LAVORO C'È, MA NON POSSO LAVORARE

Ultimamente ho l'impressione che in Ticino si stia perdendo il senso della libertà e della dignità individuale.

Da una parte, in nome del libero mercato, si dice che non è possibile stabilire un minimo salariale.

Dall'altra si mette un tetto, non salariale, ma del 150% per una coppia che lavora per lo Stato.( se il marito lavora all'80% la moglie o la compagna non può lavorare più del 70%)

La prima domanda che mi pongo è per quale stato? Quello Svizzero?, quello Cantonale? o quello Comunale?

A me sembra che in nome non so di chi o di che cosa si voglia limitare la libertà
del singolo cittadino di potersi realizzare nel proprio lavoro.

Anche l'idea della percentuale che non deve superare il 150% di occupazione è, a mio giudizio, totalmente insensato: un uomo lavora al 100% per un reddito di frs 60.000.-- lordi e la moglie al 50% per un reddito di frs 30.000.-- lordi (per un totale di frs 90.000.--) non mi sembra che questa coppia possa essere paragonata ad un altra dove il marito guadagna al 100% frs 220.000.-- e la moglia al 50% per un reddito di frs 65.000.-- (per un totale di frs 285.000).

Forse in Ticino non si vuole accettare un minimo salariale, ma un massimo si? e chi lo decide e perché?

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