giovedì 14 aprile 2011

LA MENSA PER MOLTI, MA NON PER TUTTI

A Lugano si sente ripetutamente dire che il servizio mensa e il doposcuola è un servizio di cui la Città ne va fiera. Peccato che questi servizi, o meglio quella della mensa scolastica, sia intesa come un fatto caritatevole e non come un servizio: se guadagni dai 130000.-- franchi lordi annui tuo figlio non ha diritto a frequentare una mensa scolastica.

Sono uno di quelle persone, forse un po' naif, che pensa che pagare le tasse sia un cosa utile a tutta la società. In questo modo tutti coloro che ne hanno bisogno possono usufruire di servizi messi a disposizione dallo stato, servizi che a volte il singolo cittadino non potrebbe accedere con le proprie forze.

L'atto caritatevole è un valore cristiano, e forse non solo, troppo importante per essere usato in forma forse subdola.

Se un consiglio comunale o un singolo politico vuole fare della carità lo faccia pure, ma con i suoi soldi.

Mi sembra che alcuni politici non abbiano idea di cosa significhi creare un servizio alla popolazione e offrono, riempiendosi la bocca con la parola solidarietà, un atto caritatevole a coloro che vengono ritenuti meno fortunati.

Dal mio punto di vista si dovrebbe creare le possibilità affinché una persona che lavori abbia quel minimo indispensabile per poter vivere senza bisogno di chiedere aiuti finanziari allo stato. E lo stato dovrebbe pensare a creare servizi e non atti caritatevoli.

Che ne pensate?

martedì 27 ottobre 2009

LA TASSA SUL SACCO

Da più parti sento varie proposte riguardanti il sacco dell'immondizia, c'è chi vorrebbe mettere una tassa per tutto il Ticino ed altri contrari. Quello che a me piacerebbe sentire è che si pensasse ad un piano per poter riciclare ciò che devo mettere nel mio di sacco: l'umido e la plastica. Penso che per l'umido sia necessario iniziare a pensare ad una vera e propria raccolta differeziata ( in molte regioni d'Europa questo avviene con successo) e per la plastica noi cittadini dovremmo cominciare a selezionare la scelta dei prodotti anche in base ad imballaggi realmente riciclabili.
Cosa ne pensate?

lunedì 26 ottobre 2009

SI ABBASSANO LE TASSE PER ATTRARRE NUOVE AZIENDE, MA CHI CI LAVORA?

Negli ultimi anni si cerca sempre più di attrarre nuove aziende, straniere, abbassando o proponendo degli sgravi sulle tasse da pagare.
Vedo con una certa preoccupazione che queste nuove aziende dopo un primo momento, dove assumono prevalentemente manodopera locale, cerca di licenziare quest'ultima preferendo assumere manodopera transfrontaliera.

Non ho nulla contro le persone che ogni mattina si alzano presto e percorrono tanti km in colonna per ritornare a casa tardi, ma di certo non è possibile accettare il fatto che sempre più manodopera ticinese rimanga a casa senza lavoro.

Penso che quando si stipulano dei contratti che prevedono degli sgravi fiscali, ci si possa accordare su una percentuale di personale ticinese da assumere.

IL LAVORO C'È, MA NON POSSO LAVORARE

Ultimamente ho l'impressione che in Ticino si stia perdendo il senso della libertà e della dignità individuale.

Da una parte, in nome del libero mercato, si dice che non è possibile stabilire un minimo salariale.

Dall'altra si mette un tetto, non salariale, ma del 150% per una coppia che lavora per lo Stato.( se il marito lavora all'80% la moglie o la compagna non può lavorare più del 70%)

La prima domanda che mi pongo è per quale stato? Quello Svizzero?, quello Cantonale? o quello Comunale?

A me sembra che in nome non so di chi o di che cosa si voglia limitare la libertà
del singolo cittadino di potersi realizzare nel proprio lavoro.

Anche l'idea della percentuale che non deve superare il 150% di occupazione è, a mio giudizio, totalmente insensato: un uomo lavora al 100% per un reddito di frs 60.000.-- lordi e la moglie al 50% per un reddito di frs 30.000.-- lordi (per un totale di frs 90.000.--) non mi sembra che questa coppia possa essere paragonata ad un altra dove il marito guadagna al 100% frs 220.000.-- e la moglia al 50% per un reddito di frs 65.000.-- (per un totale di frs 285.000).

Forse in Ticino non si vuole accettare un minimo salariale, ma un massimo si? e chi lo decide e perché?